mercoledì 25 luglio 2012

PRIMA DI SOCCORRERE QUALCUNO ATTENTO A NON AGGRAVARE LA SITUAZIONE

Può capitare, sfortunatamente, di capitare in occasioni drammatiche dove c è bisogno di dare una mano a qualcuno in evidente difficoltà, e per paura o mancanza di esperienza costantemente facciamo finta di nulla e passiamo oltre. Ciononostante, a volte basterebbero delle piccole facili forme d'aiuto per evitare che il malcapitato aggravi in modo maggiore la propria situazione. Per ottenere questo, la croce rossa italiana, tuttavia anche enti esterni diffusi sul territorio nazionale, hanno cominiciato nei propri uffici un corso primo soccorso. Il primo soccorso prestato alla vittima dell'incidente o di qualsiasi altro evento spiacevole in numerosi casi si è rivelato fondamentale per la sopravvivenza della persona. Fornire un primo soccorso indica di fornire delle semplici tuttavia fondamentali azioni che occorerranno per non danneggiare la circostanza e per far avere un primo quadro clinico al medico competente che successivamente giungerà alla cura dell'incidentato. Le prime azioni da elargire sono quelle che riguardano l'ambiente circostante il paziente, vedere praticamente se la cosa oppure la persona che ha provocato il danno è ancora nelle vicinanze e può allora di nuovo incidere sulla situazione. Compiere una rapidissima analisi dell'ambiente consente finanche di capire dunque la causa dello svenimento, dell'emoraggia, oppure di qualunque nuova cosa e raccontare tale notizia all'ambulanza che sarà urgentemente chiamata sarà effettivamente importante. Poi, analizzare che non ci siano camice, cinture, o altro che intrappolino le vie respiratorie, e in questo caso con calma liberarle; è anche indispensabile in caso di emoraggie fare come si può qualcosa di stretto e generare un nodo sulla ferita per bloccarla. Altra cosa che viene solitamente raccomandata è di mettere il malcapitato in posizione laterale. In questo modo se la persona non è cosciente ovvieremo che si strozzi attraverso la lingua oppure attraverso cambiamenti gastrointestinali che potrebbero arrivare. In breve frequentare un corso di primo soccorso, può veramente essere di enorme aiuto per tutti, ma anche per noi stessi che saremmo stati in grado di far sopravvivere un ragazzo.

PRIMA DI SOCCORRERE QUALCUNO ATTENTO A NON AGGRAVARE LA SITUAZIONE

Può capitare, sfortunatamente, di capitare in occasioni drammatiche dove c è bisogno di dare una mano a qualcuno in evidente difficoltà, e per paura o mancanza di esperienza costantemente facciamo finta di nulla e passiamo oltre. Ciononostante, a volte basterebbero delle piccole facili forme d'aiuto per evitare che il malcapitato aggravi in modo maggiore la propria situazione. Per ottenere questo, la croce rossa italiana, tuttavia anche enti esterni diffusi sul territorio nazionale, hanno cominiciato nei propri uffici un corso primo soccorso. Il primo soccorso prestato alla vittima dell'incidente o di qualsiasi altro evento spiacevole in numerosi casi si è rivelato fondamentale per la sopravvivenza della persona. Fornire un primo soccorso indica di fornire delle semplici tuttavia fondamentali azioni che occorerranno per non danneggiare la circostanza e per far avere un primo quadro clinico al medico competente che successivamente giungerà alla cura dell'incidentato. Le prime azioni da elargire sono quelle che riguardano l'ambiente circostante il paziente, vedere praticamente se la cosa oppure la persona che ha provocato il danno è ancora nelle vicinanze e può allora di nuovo incidere sulla situazione. Compiere una rapidissima analisi dell'ambiente consente finanche di capire dunque la causa dello svenimento, dell'emoraggia, oppure di qualunque nuova cosa e raccontare tale notizia all'ambulanza che sarà urgentemente chiamata sarà effettivamente importante. Poi, analizzare che non ci siano camice, cinture, o altro che intrappolino le vie respiratorie, e in questo caso con calma liberarle; è anche indispensabile in caso di emoraggie fare come si può qualcosa di stretto e generare un nodo sulla ferita per bloccarla. Altra cosa che viene solitamente raccomandata è di mettere il malcapitato in posizione laterale. In questo modo se la persona non è cosciente ovvieremo che si strozzi attraverso la lingua oppure attraverso cambiamenti gastrointestinali che potrebbero arrivare. In breve frequentare un corso di primo soccorso, può veramente essere di enorme aiuto per tutti, ma anche per noi stessi che saremmo stati in grado di far sopravvivere un ragazzo.

giovedì 19 luglio 2012

NOFELLOW: un nuovo progetto per proteggere il nostro sito dallo spam dei competitor…

“Può un competitor penalizzare il mio sito attraverso il link spam?” Questa domanda tormenta gli esperti Seo da anni e con l’avvento di Google Penguin continua ad essere onnipresente nelle menti degli esperti di posizionamento. Fino a poche settimane fa Google sosteneva nelle sue linee guida che “è impossibile” ma c’è un aggiornamento, correlato di video di Matt Cutts e risalente allo scorso Maggio, che cambierebbe un po’ le carte in gioco. In sostanza Cutts fa capire che Google ha sempre reso molto difficile, se non nullo, il tentativo di penalizzazione da parte dei competitors ma non lo ritiene più “impossibile”, e sostiene che forse in futuro sarà fornito qualche tool per segnalare a google che i link provenienti da determinati domini non devono essere presi in considerazione. Proprio sulla base di questo nasce l’iniziativa del Seo Specialist Ivano Di Biasi il quale propone sul suo blog un nuovo meta tag il NOFELLOW utile a tutelare il nostro sito dallo spam dei competitors. NOFELLOW, “non compagno”, vuole essere una richiesta a Google per ottenere uno strumento che possa dire, come sostiene lo stesso Di Biasi:“Hey fermo li, questo link in entrata per me puoi anche scartarlo perchè lo considero inadeguato o malevolo e creato solo per arrecarmi danno”. Ovviamente non è casuale l’assonanza con il NOFOLLOW. Ma come funzionerebbe il futuro tag? L’idea di Ivano Di Biasi è quella di creare un meta tag come questo
utile ad indicare a Google di ignorare i link in entrata verso il nostro sito proveniente dai domini indicati all’interno del NOFELLOW. Naturalmente questa è solo un’idea e il tag attualmente per Google non esiste ma se tutti i Seo iniziassero ad utilizzarlo non è detto che big G non inizierebbe a prenderlo in considerazione… Quindi che dire? Non ci resta che coalizzarci e aderire al progetto NOFELLOW condividendo il più possibile l’idea, iniziando ad utilizzare il tag e aderendo sul sito www.nofellow.it, e chissà che da tante voci non possa nascere qualcosa di utile anche per noi Seo…

NOFELLOW: un nuovo progetto per proteggere il nostro sito dallo spam dei competitor…

“Può un competitor penalizzare il mio sito attraverso il link spam?” Questa domanda tormenta gli esperti Seo da anni e con l’avvento di Google Penguin continua ad essere onnipresente nelle menti degli esperti di posizionamento. Fino a poche settimane fa Google sosteneva nelle sue linee guida che “è impossibile” ma c’è un aggiornamento, correlato di video di Matt Cutts e risalente allo scorso Maggio, che cambierebbe un po’ le carte in gioco. In sostanza Cutts fa capire che Google ha sempre reso molto difficile, se non nullo, il tentativo di penalizzazione da parte dei competitors ma non lo ritiene più “impossibile”, e sostiene che forse in futuro sarà fornito qualche tool per segnalare a google che i link provenienti da determinati domini non devono essere presi in considerazione. Proprio sulla base di questo nasce l’iniziativa del Seo Specialist Ivano Di Biasi il quale propone sul suo blog un nuovo meta tag il NOFELLOW utile a tutelare il nostro sito dallo spam dei competitors. NOFELLOW, “non compagno”, vuole essere una richiesta a Google per ottenere uno strumento che possa dire, come sostiene lo stesso Di Biasi:“Hey fermo li, questo link in entrata per me puoi anche scartarlo perchè lo considero inadeguato o malevolo e creato solo per arrecarmi danno”. Ovviamente non è casuale l’assonanza con il NOFOLLOW. Ma come funzionerebbe il futuro tag? L’idea di Ivano Di Biasi è quella di creare un meta tag come questo
utile ad indicare a Google di ignorare i link in entrata verso il nostro sito proveniente dai domini indicati all’interno del NOFELLOW. Naturalmente questa è solo un’idea e il tag attualmente per Google non esiste ma se tutti i Seo iniziassero ad utilizzarlo non è detto che big G non inizierebbe a prenderlo in considerazione… Quindi che dire? Non ci resta che coalizzarci e aderire al progetto NOFELLOW condividendo il più possibile l’idea, iniziando ad utilizzare il tag e aderendo sul sito www.nofellow.it, e chissà che da tante voci non possa nascere qualcosa di utile anche per noi Seo…

NOFELLOW: un nuovo progetto per proteggere il nostro sito dallo spam dei competitor…

“Può un competitor penalizzare il mio sito attraverso il link spam?” Questa domanda tormenta gli esperti Seo da anni e con l’avvento di Google Penguin continua ad essere onnipresente nelle menti degli esperti di posizionamento. Fino a poche settimane fa Google sosteneva nelle sue linee guida che “è impossibile” ma c’è un aggiornamento, correlato di video di Matt Cutts e risalente allo scorso Maggio, che cambierebbe un po’ le carte in gioco. In sostanza Cutts fa capire che Google ha sempre reso molto difficile, se non nullo, il tentativo di penalizzazione da parte dei competitors ma non lo ritiene più “impossibile”, e sostiene che forse in futuro sarà fornito qualche tool per segnalare a google che i link provenienti da determinati domini non devono essere presi in considerazione. Proprio sulla base di questo nasce l’iniziativa del Seo Specialist Ivano Di Biasi il quale propone sul suo blog un nuovo meta tag il NOFELLOW utile a tutelare il nostro sito dallo spam dei competitors. NOFELLOW, “non compagno”, vuole essere una richiesta a Google per ottenere uno strumento che possa dire, come sostiene lo stesso Di Biasi:“Hey fermo li, questo link in entrata per me puoi anche scartarlo perchè lo considero inadeguato o malevolo e creato solo per arrecarmi danno”. Ovviamente non è casuale l’assonanza con il NOFOLLOW. Ma come funzionerebbe il futuro tag? L’idea di Ivano Di Biasi è quella di creare un meta tag come questo
utile ad indicare a Google di ignorare i link in entrata verso il nostro sito proveniente dai domini indicati all’interno del NOFELLOW. Naturalmente questa è solo un’idea e il tag attualmente per Google non esiste ma se tutti i Seo iniziassero ad utilizzarlo non è detto che big G non inizierebbe a prenderlo in considerazione… Quindi che dire? Non ci resta che coalizzarci e aderire al progetto NOFELLOW condividendo il più possibile l’idea, iniziando ad utilizzare il tag e aderendo sul sito www.nofellow.it, e chissà che da tante voci non possa nascere qualcosa di utile anche per noi Seo…

martedì 3 luglio 2012

La visura Camerale: la carta d’identità di un’azienda

La visura camerale è un documento dato dalla Camera di Commercio, contenente tutti i dati riguardanti un’azienda dalla sua nascita ad oggi. La visura camerale di solito può essere utile quando si è propensi a stipulare accordi commerciali con una determinata impresa e si vuole entrare a conoscenza l’attuale situazione di quest’ultima e il suo storico. In genere la visura può essere di due tipi ovvero storica e ordinaria. Nella visura camerale ordinaria sono contenuti tutti i dati dell’azienda comprensivi di quelli amministrativi ed economici. Nel particolare la visura camerale ordinaria comprendere la specifica del tipo di attività, il codice fiscale, la data di nascita, la natura giuridica, le licenze e le iscrizioni ad albi o ruoli ,gli organi sociali, tutte le cariche amministrative, il numero identificativo presso la Cciaa (NREA) e le eventuali unità locali. La visura camerale storica invece offre un quadro totale dell’azienda e le sue evoluzioni nel tempo e dunque eventuali cambi di società, passaggi di proprietà e di certo il tutto sommato ai dati già presenti in quella ordinaria. A differenza di quest’ultima la visura storica non ha valore di certificato e quindi è necessario fare una richiesta a parte se si ha bisogno appunto di un documento ufficiale. Chi può inoltrare la richiesta per la visura camerale? Chiunque e in qualsiasi momento può andare alla camera di commercio e fare domanda, o cliccare qui e adoperare di servizi di intermediazione che si occupano di fare la richiesta al posto nostro offrendo tempi certamente più celeri. La richiesta può essere fatta anche mediante il sito del registro delle imprese ma non sempre i tempi sono celeri.

La visura Camerale: la carta d’identità di un’azienda

La visura camerale è un documento dato dalla Camera di Commercio, contenente tutti i dati riguardanti un’azienda dalla sua nascita ad oggi. La visura camerale di solito può essere utile quando si è propensi a stipulare accordi commerciali con una determinata impresa e si vuole entrare a conoscenza l’attuale situazione di quest’ultima e il suo storico. In genere la visura può essere di due tipi ovvero storica e ordinaria. Nella visura camerale ordinaria sono contenuti tutti i dati dell’azienda comprensivi di quelli amministrativi ed economici. Nel particolare la visura camerale ordinaria comprendere la specifica del tipo di attività, il codice fiscale, la data di nascita, la natura giuridica, le licenze e le iscrizioni ad albi o ruoli ,gli organi sociali, tutte le cariche amministrative, il numero identificativo presso la Cciaa (NREA) e le eventuali unità locali. La visura camerale storica invece offre un quadro totale dell’azienda e le sue evoluzioni nel tempo e dunque eventuali cambi di società, passaggi di proprietà e di certo il tutto sommato ai dati già presenti in quella ordinaria. A differenza di quest’ultima la visura storica non ha valore di certificato e quindi è necessario fare una richiesta a parte se si ha bisogno appunto di un documento ufficiale. Chi può inoltrare la richiesta per la visura camerale? Chiunque e in qualsiasi momento può andare alla camera di commercio e fare domanda, o cliccare qui e adoperare di servizi di intermediazione che si occupano di fare la richiesta al posto nostro offrendo tempi certamente più celeri. La richiesta può essere fatta anche mediante il sito del registro delle imprese ma non sempre i tempi sono celeri.