giovedì 8 settembre 2011

Storia del Catasto

La nascita del catasto non ha una data precisa, sappiamo solo che risale ad origini molto antiche infatti Shulgi, re di Ur, con la sua opera di accentramento dello stato iniziò un'opera di catasto generale usata per il calcolo delle tasse del regno. Inerentemente il catasto dei terreni ci sono testimonianze che risalgono all'epoca dei faraoni egiziani. L'Italia invece riporta testimonianze dal Medioevo periodo in cui ogni cittadino aveva il dovere di possedere estimi in cui venivano riportati i beni mobili ed immobili. All'epoca ogni stato possedeva un suo diverso modello di ufficio, ma con l'impero napoleonico fu imposto un modello unico. La nascita nel Regno d'Italia comporta anche una trasformazione dei catasti, modifica che divenne effettivo nel 1864 quando venne emanata la "legge sul conguaglio provvisorio" con lo scopo di equiparare l'imposta fondiaria nel Regno con risultati pessimi. Fu emanata nel 1886 una legge che ordinava l'istituzione di un catasto che doveva essere utile per l'applicazione delle imposte, con l'adozione del sistema di rappresentazione cartografica di Cassini e Soldner. Sostanzialmente lo scopo di questa legge era quello di promuovere una nuova normazione che consentisse la probatorietà, ma per l'impossibilità di realizzazione questa non ebbe successo e fu escluso per difetto organizzativo degli enti eventualmente da preporvi. Il catasto resta per questo motivo totalmente non probatorio.

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